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Abito in un condominio di quattro piani.
Ci sono sette appartamenti e le persone che ci abitano sono tutte molto interessanti.
Nell’appartamento del primo piano a destra abitano Gennaro e Sandra. Gennaro fa il fornaio. Si alza sempre prestissimo per fare il pane. Secondo me fa proprio il mestiere perfetto per lui: è un uomo molto buono e genuino, proprio come il pane! Sandra lavora in un ristorante, ed è cuoca. In genere lavora fino a sera tardi.
Al secondo piano abita Leopoldo, fa il farmacista. Nell’appartamento accanto abitano Lino e Pluto. Lino è giornalista, Pluto è il suo cane.
Al terzo piano a destra abitano Emanuele e Valentina, lui è biologo e lei è dottoressa, fa il medico di base. Il suo ambulatorio è proprio qui, al piano terra, tra la portineria e il negozio di Marino, il barbiere. A sinistra abitano il signor Guglielmo e la signora Marianna. Sono i più anziani del palazzo e i più mondani. Il signor Guglielmo era avvocato, la signora Marianna era una docente della facoltà di Lettere, hanno tantissimi conoscenti e inoltre lei è la presidente di un club enogastronomico.
All’ultimo piano, infine abitano Elisabetta e il suo ragazzo Ethan. Io e Elisabetta siamo molto amiche. Elisabetta vorrebbe fare la scrittrice, ma per ora fa la traduttrice. Ethan è irlandese ed è un pittore di paesaggi. Mi ha anche regalato un quadro bellissimo che tengo in salotto!
E io? Dove abito e che lavoro faccio? Io mi chiamo Loredana, abito al primo piano e faccio la libraia.

Tutte le parole del testo in grassetto sono nomi di mestieri e di professioni.
Mestiere o professione
Mestiere e professione sono due parole che identificano lo svolgimento di un lavoro. Sia il mestiere sia la professione sono attività che le persone svolgono per guadagnare. Storicamente la differenza tra le due parole è dovuta al tipo di attività.
Professione è un’attività intellettuale o anche manuale e generalmente per poter svolgere una professione è necessario un titolo di studio o una laurea. Sono professioni l’avvocato, il medico, l’ingegnere.
Mestiere è un’attività prevalentemente manuale e appresa in genere con la pratica. Sono mestieri il sarto, il calzolaio, il falegname, il fabbro.
Tuttavia anche per alcuni mestieri che in passato non prevedevano un titolo di studio, oggi è invece consigliato o richiesto.
Chiedere e parlare del proprio lavoro, indipendentemente dal fare un mestiere o svolgere una professione, è molto frequente. Formule tipiche sono:
Registro informale
Lino: Loredana, tu che lavoro fai?
Loredana: Faccio la libraia. E tu?
Lino: Io sono giornalista.
Registro formale
Loredana: Signor Guglielmo, che lavoro fa?
Sig. Guglielmo: Sono avvocato, ma sono in pensione
Loredana: E lei signora Marianna?
Sig.ra Marianna: Io ero una docente della facoltà di Lettere.
Loredana: E ora di cosa si occupa?
Sig.ra Marianna: Ora sono la presidente di un’associazione enogastronomica.
Il genere dei nomi
I nomi dei mestieri e delle professioni definiscono le persone, sono cioè una categoria di nomi di persona e per la maggior parte seguono quindi le stesse regole per la formazione del femminile e dei plurali.
Molti nomi di mestieri e professioni hanno una forma maschile e una corrispondente forma femminile al singolare e al plurale, come il maestro e la maestra, il professore e la professoressa; una parte ha una sola forma per il maschile e il femminile singolare e una sola forma corrispondente per il plurale come il / la cantante; una piccola parte ha solo una forma come la guida.

Nomi con forma maschile e femminile
I nomi di mestieri e professioni che hanno una forma al maschile e una al femminile singolare e le corrispondenti forme al plurale sono:
• Nomi in -o:
nomi in -o e in -a al singolare, in -i e in -e al plurale.
• Nomi in -e:
nomi in -iere e -iera al singolare, in -ieri e -iere al plurale;
nomi in -tore e -trice / -toressa al singolare e in -tori e -trici / -toresse al plurale;
nomi in -sore e -soressa al singolare, in -sori e -soresse al plurale.
Nomi in -o
Questi nomi hanno il maschile in -o e il femminile in -a; formano il plurale in -i per il maschile e in -e per il femminile.
Esempi:
• Il cuoco → la cuoca
• I cuochi → le cuoche
• Il sarto → la sarta
• I sarti → le sarte
• L’avvocato → l’avvocata
• Gli avvocati → le avvocate
• Il biologo → la biologa
• I biologi → le biologhe
Un gruppo particolare di nomi in -o è costituito dai nomi in -aio. Questi nomi identificano il mestiere legato a un particolare oggetto o luogo. Formano il plurale maschile in -ai eliminando la -o finale e in plurale femminile in -aie.
• L’operaio → l’operaia
• Gli operai → le operaie
da opera come manufatto
• Il fornaio → la fornaia
• I fornai → le fornaie
da forno
• Il libraio → la libraia
• I librai → le libraie
da libro
• Il macellaio → la macellaia
• i macellai → le macellaie
da macello
Una lieve eccezione sono il bibliotecario / la bibliotecaria e il veterinario / la veterinaria.
Nomi in -e
Nomi in -iere
Questi nomi hanno il maschile in -iere e il femminile in -iera. Formano i plurali in -i al maschile e in -e al femminile.
Esempi sono:
• Il parrucchiere → la parrucchiera
• I parrucchieri → le parrucchiere
• Il salumiere → la salumiera
• I salumieri → le salumiere
• L’ingegnere → l'ingegnera
• Gli ingeneri → le ingegnere
Nomi in -tore e -sore
Questi nomi hanno il maschile in -tore e -sore. I nomi in -tore hanno la forma femminile prevalente in -trice, raramente mutano la -e finale in -essa. Formano i plurali in -tori al maschile e in -trici e -esse al femminile.
I nomi in -sore, mutano la -e finale in -essa al femminile. Formano i plurali in -sori e in -esse.
• Il pittore → la pittrice
• I pittori → le pittrici
• L’ispettore → l’ispettrice
• Gli ispettori → le ispettrici
• Il dottore → la dottoressa
• I dottori → le dottoresse
• Il professore → la professoressa
• I professori → le professoresse

Nomi con uguale forma maschile e femminile
Questi nomi di mestieri e professioni hanno una sola forma grammaticale invariabile al singolare. A identificare il genere è la persona che svolge la professione o il mestiere e gli elementi della frase quali gli articoli e gli aggettivi che accompagnano il nome e concordano grammaticalmente con il genere della persona.
Tra questi i nomi in -e e i nomi in -ente e -ante (participi dei verbi che hanno funzione di sostantivi) hanno una sola forma al singolare e una sola forma al plurale. I nomi di origine greca in -ista e -iatra hanno una sola forma al singolare e due forme al plurale, una maschile e una femminile.
I nomi in -e
I nomi di mestieri e professioni che terminano in -e hanno una forma unica per il maschile e il femminile al singolare e una forma unica per il corrispettivo plurale.
Esempi comuni sono:
• Il / la custode ↔ I / le custodi
• Il / la vigile ↔ I / le vigili
Es.: Marco fa il custode.
Es.: Marina fa la vigile del fuoco.
Vigile ha anche una forma in vigilessa che via via diventa meno usata.
Seguono la stessa regola dei nomi in -e i nomi di mestieri e professioni in -ante e -ente che hanno una sola forma al singolare e una sola forma per i corrispondenti plurali. Esempi sono:
• Il / la cantante ↔ I / le cantanti
• L’insegnante ↔ Gli / le insegnanti
• Il / la docente ↔ I / le docenti
• Il / la dirigente ↔ I / le dirigenti
Es.: Gisella è la dirigente scolastica dell’istituto Alfieri.
Es.: Gustavo è un cantante lirico bravissimo.
Anche se non esattamente una professione o un mestiere, studente è comparabile se non assimilabile a un’attività lavorativa. È un nome che presenta l’eccezione:
• Lo studente → la studentessa
• Gli studenti → le studentesse
Nomi in -ista e -iatra
Nomi di origine greca di mestieri e di professioni in -ista, -atra hanno una sola forma al singolare e le forme -isti e -iatri per il maschile plurale, -iste e -iatre per il femminile plurale.
Esempi:
• Il / la dentista ↔ I dentisti / le dentiste
• Il / la giornalista ↔ I giornalisti / le giornaliste
• Lo / la stilista ↔ Gli stilisti / le stiliste
• Il / la pediatra ↔ I pediatri / le pediatre
• Lo / la psichiatra ↔ Gli psichiatri / le psichiatre
• Il / la foniatra ↔ I foniatri / le foniatre

Nomi di mestieri e professioni che hanno un unico genere grammaticale
Questi nomi di professione hanno un genere grammaticale unico.
Esempi sono la guida, la guardia, il medico.
Es.: Mario fa la guida turistica, anche Amanda fa la guida turistica.
Es.: Nicola fa la guardia giurata, anche Livia fa la guardia giurata.
Es.: Cosimo fa il medico, anche Mariolina fa il medico.
Il medico ha una corrispondente forma femminile corretta in la medica, ma ancora quasi del tutto non assimilata dalla lingua corrente.

Il cambio di genere dei nomi di mestiere e professione
Alcuni nomi di mestieri ancora tipicamente maschili hanno i corrispondenti femminili che si ricavano applicando le regole grammaticali dei i nomi in -o e in -e, tuttavia sono poco frequenti perché ancora poco frequenti sono le donne che li svolgono. Esempi grammaticalmente corretti ma poco in uso sono:
• Il fabbro → la fabbra
• L’idraulico → l’idraulica
• Il muratore → la muratrice
• Il carpentiere → la carpentiera
• Il controllore → la controllora
Per le professioni, che storicamente sono state svolte da uomini ma che ormai sono svolte in pari misura da donne, la formazione del femminile è stata ed è oggetto di confronti socioculturali e tra i grammatici, e di un processo di diffusione e assimilazione nella lingua. Nell’ambito dei nomi di professione alcuni nomi femminili sono stati assimilati prima di altri, come lo psicologo e la psicologa, e l’infermiere e l’infermiera.
Dal punto di vista strettamente grammaticale la regola generale prevede che il passaggio di genere segua le regole grammaticali consolidate per i nomi di persona e di animali.
Esempi sono:
• L’avvocato → l’avvocata
• Il notaio → la notaia
• Il chirurgo → la chirurga
• L’architetto → l’architetta
• Il biologo → la biologa
• Il giudice → la giudice
• Il genetista → la genetista
Per le cariche e le nomine in -o, sono in uso sia le forme femminili sia le forme maschili con articolo femminile. Per i nomi in -e prevale il nome invariabile e il cambio di articolo. È ugualmente possibile che in riferimento esclusivo alla carica o alla nomina, si mantenga il nome e l’articolo maschile sia per un uomo che per una donna.
• Il presidente (uomo) →
→ Il presidente / la presidente (donna)
• Il ministro (uomo) →
→ Il ministro / la ministro / la ministra (donna)
• Il deputato (uomo) →
→ Il deputato / la deputato / la deputata (donna)
• Il sindaco (uomo) →
→ Il sindaco / la sindaco / la sindaca (donna)
La scelta dell’uso femminile, e in quale misura, è comunque soggettiva e pertinente alla donna che svolge la professione o riveste la carica o la nomina.

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